Il settore e-commerce in Italia sembra decollare. A causa del lockdown imposto dal Coronavirus, il 2020 ha registrato una impennata del 26 percento. Vediamo insieme il perché di questo fenomeno.
E-commerce: i settori preferiti dagli italiani
La crisi pandemica ha messo a dura prova il sistema commerciale mondiale, ma soprattutto italiano. Benché presente da tempo, il settore delle vendite online in Italia non ha mai spiccato il volo. Questo almeno fino ad inizio 2020, quando la crisi del Covid-19 ha “costretto” i cittadini ad acquistare i propri beni su internet.
Tutto questo, ha permesso di “immortalare” al meglio quali sono i consumi preferiti dai cittadini.
Osservando i dati della ricerca condotta dalla Casaleggio Associati, fra il 2019 e l’inizio del 2020 i cittadini scelgono per il 42 percento acquisti per il loro tempo libero, seguito dal turismo con il 25 percento. La restante parte, invece, si divide fra acquisti online di centri commerciali (15.5%), assicurazioni (4.6%) ed elettronica (3.3%). Questa forte polarizzazione, permette di delineare la “dieta commerciale” degli italiani. Infatti, nel 2019, il fatturato e-commerce è stimato in 48,5 miliardi di euro (con una crescita del 17% rispetto al 2018). Motivo per cui, la stima prevista per il 2020 è una crescita ulteriore del 20 percento.
L’impatto del Coronavirus nell’e-commerce
Alla luce di quanto esposto, è lecito chiedersi: in che modo il Coronavirus ha influito sull’e-commerce?
La risposta viene nuovamente dallo studio Casaleggio Associati. Stando ai dati riportati, vi è uno stretto legame fra il periodo di lockdown e l’utilizzo della banda.
Da marzo 2020, infatti, con l’aumentare dei casi Covid in Italia si è registrato un aumento crescente del traffico web (settore Travel).
Quest’ultimo settore è molto importante, perché indica l’utilizzo dei corrieri da parte dei cittadini che hanno ordinato la loro merce online.
Durante il lockdown, infatti, vi è stato uno stretto legame fra l’e-commerce ed i negozi fisici. Quest’ultimi hanno potuto continuare la loro produttività proprio grazie ad internet.
Sfide e opportunità dell’e-commerce ai tempi del Coronavirus
Nonostante i dati incoraggianti, vi è un altro aspetto da prendere in considerazione. Stando ai dati avuti finora, l’impatto del Coronavirus sull’e-commerce non è stato positivo per tutte le attività commerciali italiane.
Difatti, il 54 percento delle aziende e-commerce ha registrato un impatto negativo sul fatturato, soprattutto quelle del settore merceologico abbigliamento e casalingo.
Solo il restante 21 percento ha beneficiato della vendita online, mentre il 25 percento è ancora in fase di analisi.
Questo dato mette in luce un aspetto importante della digitalizzazione italiana: non tutte le attività commerciali erano pronte ad una vendita pensata esclusivamente online.
Molte di esse hanno problemi di gestione del proprio sito, mentre altre di logistica dei magazzini. Ne possiamo dedurre che, parlare di e-commerce in Italia presenti ancora delle zone grigie. Tali ostacoli, però, sono superabili con un corretto e costante processo di digitalizzazione. Chiaramente, l’ideale sarebbe affidare la realizzazione del proprio sito e-commerce a professionisti del settore. In questo modo, le aziende potrebbero essere pronte nel 2021 ad affacciarsi in maniera competitiva alla sfida della vendita online.
Fonti statistiche: Casaleggio Associati, report e-commerce 2020